Punto di vista osteopatico
Come ormai è ampiamente risaputo l'osteopatia non si concentra sul sintomo ma su una visione globale del paziente al fine di identificare le cause e fattori predisponenti di un determinato problema.
L'osteopatia, grazie all'utilizzo di tecniche appropriate, da una parte aiuta a diminuire la compressione e l'infiammazione provocate dall'ernia, dall'altra va a correggere quelle piccole “disfunzioni” che possono aver condotto ad uno scompenso posturale. Questo porta ad un miglioramento su più livelli, infatti nel breve periodo assistiamo ad un'attenuazione del dolore, nel lungo periodo invece noteremo il miglioramento della postura globale dell’individuo.
Compito dell'osteopata è in oltre quello di correggere eventuali compensi negativi e di indirizzare il paziente verso sane abitudini che possano aiutarlo a mantenere in generale una buona qualità della vita.
Il trattamento osteopatico non è da intendersi per forza come sostitutivo dei trattamenti convenzionali, ma può essere considerato un aiuto, anche nei casi più gravi infatti, laddove il trattamento chirurgico rimane quello più indicato, l’intervento osteopatico può aiutare il paziente sia nel pre-operario ma soprattutto nel post, al fine di evitare il ricrearsi di quei fattori che lo hanno portato alla formazione della precedente patologia.
Al giorno d'oggi l'approccio osteopatico rappresenta uno tra gli strumenti più efficaci per il trattamento dell'ernia lombare.
Osteopatia e Dismenorrea Primaria
La Dismenorrea Primaria,o ciclo mestruale doloroso NON DOVUTO ad altre patologie, riguarda larga parte delle donne in età fertile.
Il dolore può essere causato dalle contrazioni uterine e può essere associato ad altri disturbi come lombalgia, dolore pelvico e addominale, nausea, nonché a sbalzi di umore.
L'intervento dell'osteopata mira ad armonizzare le tensioni muscolari, a contrastare la tensione dei tessuti connettivi dell'utero,a ripristinare il movimento pelvico e lombare, può agire sullo stato di infiammazione dei nervi per ridurla, aumenta la mobilità vertebrale e viscerale, lo scorrimento della linfa e del sangue che affluisce agli organi.
In conclusione, si ottiene una riduzione del dolore, permettendo così alla donna di vivere più serenamente la quotidianità.
La nevralgia del trigemino è una sindrome dolorosa molto comune, che colpisce tipicamente pazienti di età superiore ai 40 anni, più frequente nel sesso femminile (rapporto 2:1), con un’incidenza di 4-5 casi su 100.000 persone.
Il Nervo Trigemino è il quinto paio dei nervi cranici.
È "una bella bestiolina" di nervo, infatti trasporta tutta la sensibilità del viso e della testa. Ha anche delle fibre nervose che innervano i principali muscoli masticatori.
Ha origine dal ponte, struttura corticale, con due nuclei differenti: il nucleo masticatorio per le fibre motorie e il nucleo caudato per le fibre sensitive.
La parte sensitiva ha una forte influenza sulle sensazioni dolorifiche facciali e craniali.
Una volta fuoriuscita dal nucleo caudato, forma un importante Ganglio (semilunare o del Gasser) dal quale fuoriescono 3 grossi rami che si dirigono verso differenti parti del viso.
Il Ganglio di Gasser si trova in una cavità della dura madre all'altezza della Rocca Petrosa dell'osso Temporale.
A quel livello si trova una zona suturale importante che potrebbe essere utile trattare con l'Osteopatia in caso di nevralgia trigeminale e di cefalea ad essa correlata: la Sutura petro-giugulare.
I 3 rami che partono dal ganglio sono: l'oftalmico,il mascellare e il mandibolare.
Un'infiammazione di questo nervo porta alla famigerata Nevralgia del Trigemino: una scarica di dolore ortosimpatico decisamente invalidante che porta a fotofobia, lacrimazione e forte mal di testa.
Il forte mal di testa può anche essere associato a un nervo che fuoriesce dal ramo oftalmico: il ricorrente meningeo o di Arnold che innerva la dura madre.
Tutto il pacchetto nervoso origina e fuoriesce a livello dell' OAE (occipito-atlante-epistrofeo) che quindi va sempre valutata dell'Osteopata in caso di forte cefalea riconducibile ad un' infiammazione trigeminale.
La necessità dell'apparecchio ai denti è molto spesso dovuta ad una deglutizione disfunzionale che porta la lingua a spingere i denti, tanto da determinare nel tempo la comparsa di una MALOCCLUSIONE .
La deglutizione è infatti un meccanismo che va incontro ad una fisiologica maturazione rappresentata dal passaggio della deglutizione infantile a quella degli adulti.
I primi atti deglutitori iniziano a partire dalla undicesima settimana gestazionale ,mentre solo dalla diciottesima/ventiquattresima settimana il feto inizia a succhiare.
In sostanza il feto impara a succhiare e a deglutire il liquido amniotico che ingerisce in misura di circa 2 litri al giorno, ma bisogna aspettare la trentaquattresima settimana gestazionale perché il meccanismo per l'allattamento al seno sia funzionalmente coordinato.
Il meccanismo della deglutizione non rimane uguale per tutta la vita, ma cambia in rapporto a vari fattori quali lo sviluppo neuromuscolare, l'eruzione dei denti, la fonazione, la comparsa della posizione eretta del capo, il passaggio da una alimentazione prevalentemente liquida ad una maggiormente solida.
La cicatrice è un tessuto fibroso che si forma riparando una lesione della pelle. Le cicatrici, soprattutto quelle di dimensioni importanti, oltre a lasciare una traccia fisica e corporale, mantengono in sé la storia dell'evento che le ha originate e si ripercuote quindi anche sulla sfera emotiva.
La pelle è l' ORGANO più esteso del corpo umano e quello più direttamente esposto all'ambiente, quando la sua integrità è alterata ,quando la sua guarigione è ostacolata, la pelle diventa sorgente di sintomi che non sono semplicemente superficiali e cutanei. Per questo l'Osteopatia le ritiene importantissime e determinanti nella comparsa di diverse problematiche VISCERALI,POSTURALI E SOMATICHE .
Il trattamento manipolativo OSTEOPATICO aiuterà manualmente a rilassare, ammorbidire e migliorare una cicatrice :
RILASCIARE UNA CICATRICE NON SOLO AGISCE A LIVELLO FISICO MA PUÒ ANCHE AIUTARE A LIVELLO PSICOLOGICO .
BRUSCHETTO PATRIZIA OSTEOPATA
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